Sigilli all'impero di Vito Nicastri, formato da 43 società che operano nel settore dell'energia pulita. L'imprenditore trapanese Vito Nicastri, il re degli impianti eolici nel Sud Italia, definito dal Finacial Times il "signore del vento", è accusato di essere stato sodale come prestanome di Messina Denaro. La Dia su mandato dello Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ha disposto gli ha confiscato di 43 società di capitali che Nicastri utilizzava per gestire i suoi affari nel settore dell'eolico e del
fotovoltaico, un tesoro da 1,3 miliardi di euro.Oltre alle 43 tra società e partecipazioni legate al settore della produzione alternativa dell’energia elettrica, sono stati sequestrati anche 98 beni immobili fra ville e palazzine, terreni e magazzini, 7 fra autovetture, motocicli e imbarcazioni. Nella confisca ci sono pure 66 "disponibilità finanziarie" fra conti correnti, depositi titoli e fondi di investimento.
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