cautelare, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nei confronti di 16 persone ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, corruzione e alla rivelazione del segreto d’ufficio, nonché al sequestro di 12 società e beni per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. I soggetti segnalati, appartenenti al “Gruppo Bagalà”, avevano costituito una sorte di “cartello”, basato sulla collusione con gli impiegati pubblici al fine di determinare la vittoria degli appalti, in favore delle imprese del "cartello". I fatti avvenivano mediante atti di corruzione e/o di intimidazione, la disponibilità delle buste contenenti le offerte degli altri partecipanti prima della effettuazione delle gare, per ritoccare le proprie offerta, grazie all’aiuto di dipendenti pubblici funzionari e impiegati completamente asserviti agli scopi illeciti del sistema Bagalà. Numerosi gli episodi di scambi di “favori” con imprenditori “amici”, disposti a presentare “idonee” offerte in cambio di subappalti o, viceversa,
Sorical, al momento in liquidazione, vanta un elevato ammontare di crediti relativo ai volumi di prodotto venduto, in certi casi, improbabili rispetto a consumi standard nazionali degli utenti finali . Senza mettere in campo i mancati investimenti per porre rimedio ai consistenti volumi di perdite, anche se molto minori di quelle statisticamente rilevate.
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