aveva chiesto condanne da 3 a 10 anni. Perplesso uno dei legali di parte civile, Rodolfo Ambrosio: "non mi aspettavo una assoluzione, mi sembrava abbastanza palese che le responsabilità ci fossero e fossero chiare". Assolti perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza, letta questa sera nel tribunale di Paola, dove si è svolto il lungo processo, in primo grado, che riguardava le morti per cancro, più di un centinaio, registratesi tra gli ex dipendenti della fabbrica tessile Marlane di Praia a Mare, adesso chiusa, appartenuta alla Marzotto. Il presidente della Corte, Domenico Introcaso, ha letto il dispositivo, dopo 10 ore di camera di consiglio, davanti a diversi parenti delle vittime, che ieri mattina hanno anche inscenato un sit-in davanti al tribunale di Paola. “La sentenza di ieri presso il Tribunale di Paola nel processo Marlane, fabbrica tessile nel Comune di Praia a Mare, ci lascia sgomenti” commentano le segreterie di Cgil Calabria e Cgil Pollino, Sibaritide, Tirreno alla luce della sentenza di assoluzione emessa ieri per tutti gli imputati. “La Cgil, nell’esprimere vicinanza ed affetto ai familiari delle vittime – prosegue la nota - ritiene che vada data giustizia ai 107 lavoratori che negli anni sono deceduti". "Dovevamo immaginarlo che sarebbe finita cosi'. Eppure per un millesimo di secondo avevamo avuto fiducia nella giustizia e nella Corte" fa sapere il "Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria".
“È la fine di un incubo, ma sono troppo emozionato per parlare. Posso solo dire che mi sento sollevato, perché questa sentenza pone fine al mio calvario personale durato così tanti anni”, commenta uno degli imputati, ex sindaco di Praja, Carlo Lomonaco, uno dei 12 imputati del processo.
per il resoconto completo:
- ANSA
- Radio1One
- RETE3 digiesse
- Mio Comune
- il Quotidiano
- la Gazzetta del Sud
- Corriere della Sera
- Blog Tortora
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