domenica 28 dicembre 2014

Finanziamenti UE, il gioco delle tre carte

Forti critiche sulla gestione dei fondi UE nelle regioni del Sud Italia specie in  Calabria dove si registrano «carenze nella capacità di programmare e gestire correttamente i fondi, spesso associate a un contesto politico effimero».. Per questo il Governo italiano è pronto a ridurre dal 50 al 26% il cofinanziamento

nazionale ai fondi Ue 2014-2020, come  prevedono i regolamenti Ue che per le aree "obiettivo 1 convergenza" prevedono un cofinanziamento nazionale minimo del 26%.
Un'ipotesi che è stata accolta favorevolmente dal neo commissario Ue per la Politica regionale Corina Cretu, intervistata dal Mattino: «Condivido in pieno la decisione del governo italiano di limitare il cofinanziamento nazionale» per Campania, Calabria e Sicilia «al minimo imposto dai regolamenti, al fine di ridurre il rischio che i gravi problemi di sotto utilizzazione e irregolarità si manifestino con la stessa portata nel 2014-2020».
Tenendo conto solo dei due fondi principali, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse), la dotazione di fondi Ue 2014-2020 è per la Calabria.di 3.031 milioni e ciò vuol dire che il monte investimenti da finanziare si riduce di circa 1.500 milioni di euro. Mettendo in ginocchio una regione che è gia in grave difficoltà nello ottenere il via libera a finanziare i programmi relativi al periodo 2007-2013, per i quali è dovuta ricorrere ad un complesso espediente che le consente di  far anticipare i finanziamenti ai comuni interessati con un impegno al versamento di quanto dovuto in rate annuali. In molti casi per i prossimi venti a anni. Utilizzando questo sistema il comune di San Nicola Arcella si già indebitato, al momento, per investimenti per circa 2 milioni di euro dando in garanzia alla Cassa depositi e Prestiti le sue dubbie entrate derivanti dalla speranza di riscuote crediti (residui attivi) vecchi di più di venti anni. O un importante incremento delle aliquote IMU per i prossimi venti anni. In totale, comprese le anticipazioni per pagamento dei debiti commerciali al 2013, la amministrazione comunale si è indebitata per 3,2 milioni di euro senza mettere in conto le anticipazioni di tesoreria che ammontano a circa 870.000 euro.
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