Secondo Occhiuto "Occorre un approccio organico e integrato che coinvolga tutte le risorse disponibili, dagli enti deputati alla
programmazione e alla pianificazione sul territorio (Regione, Provincia, Comuni, enti consortili, eccetera) agli organismi di controllo (Arpacal, ASP), dagli organi di vigilanza (i vari corpo di polizia statale, provinciale, forestale, locale, capitanerie di porto) fino agli organismi tecnici (uffici tecnici provinciali e comunali, ordini professionali) e scientifici (università, istituti di ricerca). Ognuno, nell'ambito delle rispettive competenze, dovrebbe portare il proprio contributo, coordinato da un’unica regia".
“Le conseguenze di una errata gestione della costa – continua Occhiuto - hanno un impatto negativo su una striscia molto più ampia della battigia se non gestite con i principi della ‘sostenibilità" e - sempre secondo Occhiuto - solo "un approccio di tipo complessivo gestito dalla Provincia e non lasciato all’iniziativa dei singoli Comuni, consentirà di avviare un piano di manutenzione e di controlli a costi nettamente inferiori alla somma di quelli attuali.
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