Il ricorso presentato dai Comuni di Praia a Mare e Tortora, assenti i comuni linitrofi, al Consiglio di Stato contro i provvedimenti regionali che hanno convertito lo ospedale di Praja a Mare in un Centro di assistenza primaria territoriale (CAPT) sembra aver ottenuto un importante successo. La sentenza dell’organo giurisdizionale ha giudicato improprio il decreto del 2010 del Commissario ad acta che, in relazione al Piano di rientro dai disavanzi del Servizio Sanitario Regionale della Calabria, ne disponeva la trasformazione. La sentenza
non ritiene che i tempi di percorrenza dei collegamenti rispettino gli standard stabiliti dai Lea, specie se si tratta dei bisogni delle frazioni montane come quelli dei comuni di Tortora, Aieta, Papasidero e Orsomarso, tenendo conto dei tempi reali di percorrenza verso lo spoke di Cetraro e ancor più verso quello di Paola.
Non riconosce esaustivo ai bisogni delle urgenze sanitarie lo utilizzo del servizio di elisoccorso, visti i suoi limiti di operatività. Il Consiglio di Stato, infine, boccia come “non congrua” il fatto che la rete emergenza-urgenza nell’area dell’Alto Tirreno cosentino faccia perno, appoggiandosi agli ospedali di Maratea piuttosto che Lagonegro o Lauria, su scelte di programmazione sanitaria di competenza di un altra Regione, la Basilicata, che formalmente "non è chiamata a cooperare per la soddisfazione dei fabbisogni di prestazioni sanitarie della Calabria”.
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