giovedì 5 dicembre 2013

Mare pulito, Tortora chiama all'appello

Il sindaco ringrazia, tutti i sindaci e le associazioni facenti parte del “Comitato per la Salvaguardia del Noce” che, insieme all’Amministrazione Comunale di Tortora, hanno più volte segnalato alla opinione pubblica, alle Forze dell’Ordine e agli Enti sovracomunali la cattiva gestione sia dell’impianto di compostaggio, sia dell’impianto di depurazione di Sago di Tortora, Ringrazia, in particolare,
l’associazione “Libera”, e il “Comitato per la Salvaguardia del Noce” e chiama al Consiglio comunale straordinario aperto, che la settimana prossima si terrà a Tortora,  le istituzioni ed i sindaci delle cittadine che si affacciano sul Golfo di Policastro calabrese, per unirsi ai comuni che ricadono nella Regione Basilicata,   perché ognuno per la propria competenza, e la propria convenienza, si associ alla richiesta di revoca immediata di tutte le autorizzazioni riguardanti le attività svolte negli impianti di San Sago.
In questi giorni il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, ha richiesto al G.i.p. Il sequestro preventivo dell'impianto di trattamento di rifiuti liquidi gestito dalla societa' "Ecologica 2008 srl". Al management della società che gestisce l'impianto viene contestata una serie di violazioni delle norme in materia ambientale sia i reati di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali conseguenti all'illecito versamento di rifiuti liquidi nel Golfo di Policastro. Mare che bagna le cittadine turistiche della costa che va da Tortora a San Nicola Arcella. Secondo gli inquirenti lo impianto sito di San Sago del comune di Tortora, per la cui operatività la società di gestione è in possesso di un autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Calabria, tratta, spesso in modo non corretto volumi di percolato superiori al limite fissato in 300 metri cubi giornalieri, spesso disattivando la sezione di depurazione relativa alla "denitrificazione" con la conseguenza del mancato abbattimento dell'azoto, causa della eutrofizzazione del torrente Pizzinno e successivamente, attraverso il fiume Noce, del mar Tirreno". La struttura di depurazione di Tortora riceveva rifiuti liquidi da numerosi siti non solo della Calabria, ma anche della Campania, della Puglia e della Basilicata. Nel torrente Pizzinno nello ultimo anno sono stati sversati oltre 8.500 metri cubi di rifiuti liquidi, perlopiù percolato da discarica non depurato, che hanno determinato un gravissimo pericolo per l'incolumità' pubblica e per l'ambiente. Non è un caso, secondo gli inquirenti, che da alcuni anni in diversi tratti del mar Tirreno cosentino - si fa rilevare - il triste primato di maglia nera della balneazione.


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