venerdì 11 ottobre 2013

BCC, indagati i vertici

I vertici e i componenti degli organi sociali della Banca Credito Cooperativo (BCC) di Cosenza, indagati per appropriazione indebita.  Un’ordinanza di custodia cautelare ed il sequestrato di beni per circa 3,5 milioni di euro, tra cui  2 immobili, un’autovettura di grossa cilindrata, quote di partecipazione in 5 società, conti bancari e rapporti finanziari accesi presso 15 tra istituti di credito e intermediari finanziari,  è stata emessa dal Procuratore della Repubblica nei confronti  di 38 soggetti. Tra questi lo ex Presidente, C.G.E, noto ginecologo di Cosenza, già condannato in via definitiva per
reati di violenza sessuale, attualmente latitante, l’ex Vice Presidente, T.G., noto imprenditore del cosentino, e l’ex Direttore Generale, G.E. Gli indagati sono accusati di aver organizzato e realizzato strategie societarie finalizzate ad erogare finanziamenti a beneficio di soggetti a loro vicini, in assenza di adeguate garanzie, ovvero ad alto rischio di insolvibilità o già fortemente esposti verso il sistema bancario, compromettendo gli equilibri economici dell’istituto, con un danno finanziario superiore a 20 milioni di euro. Cosa che che ha determinato il tracollo della banca ora in liquidazione coatta. In particolare, è stata accertata l’indebita appropriazione di  1.8 milioni di euro in danno dell’istituto destinandoli a vantaggio personale, di familiari ed amici.  Le Fiamme Gialle, a seguito di accertamenti patrimoniali, ha accertato per  lo ex Presidente reati tributari, quale legale rappresentante di una casa di cura della provincia di Cosenza, per l’omesso versamento di ritenute alla fonte di stipendi corrisposti nel 2009 e nel 2010 pari ad un totale di 2.3 milioni euro.

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