Carlopoli, Casole Bruzio, Castrovillari, Celico, Maida, Mendicino, Saracena, Serra Pedace, Sersale e Spezzano Piccolo,) e due giunte comunali (Amantea e San Pietro in Guarano) che hanno aderito. L’obiettivo è di chiudere definitivamente la stagione della privatizzazione dell’acqua in Calabria.
Una sollecitazione sacrosanta ma alquanto strana per la Calabria, regione dove la So.Ri.Cal, ex società pubblico/privato, è in fallimento, stretta come è tra un credito enormemente alto, verso comuni quasi tutti morosi da anni, rispetto ai debiti contratti con il fornitori di servizi, e una giustizia amministrativa che, giustamente, le vieta di sospendere le forniture!
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