Gli amici del parco marino riviera dei cedri lanciano un'appello a tutti.
"Sono anni che il nostro territorio subisce ogni forma di inquinamento.
.L’inquinamento ha segnato il nostro territorio in maniera indelebile grazie agli scarsi controlli e soprattutto grazie alle complicità locali ed all’assurdo silenzio che cala sui fatti “perché danneggiano l’immagine turistica della zona” ed operato da pochi strateghi del turismo da rapina, come se i turisti che da anni hanno abbandonato la zona non si fossero accorti che il nostro mare è sporco."
"C’è veramente da non credere come tesori naturalistici che altrove avrebbero segnato lo sviluppo
economico di un territorio con la loro tutela e valorizzazione ed il loro “sfruttamento a fini turistici”, qui questi tesori vengono deturpati (vedi l’ecomostro di Fiuzzi davanti l’Isola Dino), compromessi da impianti di depurazione e condotte sottomarine che scaricano liquami perfino in aree SIC, il tutto sempre con il consenso e l’approvazione dei vari enti ed istituti preposti."
Per quanto riguarda il Parco Marino Riviera dei Cedri "Assistiamo inermi ed allibiti ad una legge regionale che rasenta l’illegalità.
Questo è solo l’ultimo atto di un mancato sostegno!
Hanno lasciato il parco privo di risorse e senza organismi di gestione, privo di personale e soprattutto di regolamenti, che non hanno mai voluto approvare.
Debbono risparmiare alla Regione ma cosa? se le risorse che erogano al parco sono l’equivalente di un posto da usciere.
La verità è che chiudono il parco marino perché dà fastidio!"
"Di quale politica di sviluppo sono portatori questi illuminati risparmiatori regionali?
L’ambiente e la sua tutela sono al primo posto sull’agenda di tutti i capi di Stato e l’esaurimento delle risorse ambientali è un problema riconosciuto a livello planetario.
Se non conoscono nemmeno quali sono i nuovi turismi e soprattutto le nuove procedure di sviluppo non inquinanti, quale futuro ci possiamo attendere da questi rappresentanti del popolo?
Il parco è un valore aggiunto dato al territorio, che se opportunamente utilizzato può costituire un volano di sviluppo e contribuire a segnare la svolta economica di un territorio perennemente in crisi.
Chiediamo a tutti di intervenire perché una politica di tutela, ottenuta dopo venti anni di richieste ed iniziative, venga salvaguardata e si non finisca per vanificare gli sforzi e soprattutto disperdere, nonostante i limiti, un’esperienza comunque positiva".
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