Alla fine anche la sentenza emessa dal TAR boccia il progetto di un porto surrettiziamente ampliato a 510 posti barca. Un porto totalmente diverso. Dal preliminare al definitivo duecento posti barca in più. Nessuno studio sull'impatto sulla compatibilità ambientale. «È incontroverso che gli studi predisposti dal Prof. De Girolamo, tecnico incaricato dal Comune di Scalea – si legge nel- riguardano il progetto di un porto a moli convergenti con 320 posti barca. Si tratta, in particolare, dello studio
meteomarino, dello studio dell’impatto delle opere portuali sulla dinamica costiera e dello studio dell’inserimento ambientale paesaggistico. Risulta, altresì, che non sono stati elaborati studi del genere rispetto al porto di cui al progetto, ampliato a 510 posti barca, e che non è stato approntato alcun modello fisico, né in relazione al porto di cui al primo progetto, né in relazione al porto di cui al progetto definitivo. Osserva il Collegio che non può dubitarsi che gli studi effettuati hanno riguardato il progetto di un porto del tutto diverso rispetto a quello delineato nel progetto definitivo, sia dal punto di vista della tipologia che dal punto di vista delle dimensioni. Un porto a moli convergenti con 320 posti barca il primo, un porto a bacino con diga foranea e con 510 posti barca il secondo. Così le associazioni ambientaliste portano un punto a proprio favore.
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