Le indagini dei carabinieri che hanno portato alla contestazione di reato per truffa e abuso d’ufficio di nove amministratori di alcuni comuni attraversati dalla S.S. 18. Sentito un sottufficiale dei carabinieri durante il processo in corso di svolgimento a Paola sulla presunta truffa ai danni degli automobilisti e per far luce sull’uso e forse sull’abuso...degli autovelox a postazione mobile utilizzati negli anni scorsi da alcuni Comuni che s’affacciano lungo la Statale. Secondo le ipotesi dell’accusa l’impresa titolare del servizio, la
“Speed control”, avrebbe effettuato le rilevazioni di velocità senza l’uso di segnalazioni preventive e ben visibili, occultando o non mettendo bene in vista le apparecchiature ed installando gli autovelox su vetture private anziché su auto della polizia municipale. Secondo la Suprema Corte nascondere le apparecchiature di rilevamento della velocità costituisca truffa. Il risultato di questo comportamento ha prodotto si la netta diminuzione dei sinistri ma anche un impressionante aumento degli introiti nelle casse comunali che si è bilanciato con un mancato introito per manutenzione da parte del gestore, una percorrenza della Ss 18 divenuta insostenibile per il continuo variare del limite di velocità in vicinanza delle apparecchiature, incidenti per frenate improvvise, centinaia di ricorsi per trasgressioni per aver superato anche di qualche chilometro il limite, l'allontanamento del turismo. I carabinieri hanno dovuto sequestrare anche la documentazione relativa agli affidamenti del servizio alle ditte che, naturalmente, incassavano una copiosa percentuale su ogni multa inflitta.
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