«E' inconcepibile, nel 2013, dover assistere ad avvenimenti del genere – ha dichiarato la nonna del bimbo -. Mi rivolgo al presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, per evidenziare lo scempio, perpetrato ai danni della sanità nel comprensorio dell'Alto Tirreno, dopo la riconversione dell'ospedale di Praia a Mare. Siamo soli e abbandonati da tutti. La salute è un diritto inviolabile, di tutti, ed è dovere delle istituzioni agire in tal senso, senza giochi di potere
e ripartizioni strumentali». E' lo sfogo di una di una donna che ha dovuto migrare da Scalea , passando per l'ospedale di Belvedere e poi per quello di Cetraro finendo infine al pronto soccorso di Cosenza, dove il nipotino, un bimbo di 3 anni, e' stato ricoverato, in codice rosso, per trauma cranico. Il piccolo caduto si era procurato una ferita alla testa. Una odissea durata alcune ore ed alcune decine di chilometri(circa 100 km).
Maratea o Lauria sarebbero state molto più vicine e meglio raggiungibili
RispondiElimina