mercoledì 16 gennaio 2013

Praja a mare, l'ancora è romana

“Materiale, forma e luogo del ritrovamento. Questi  gli elementi che ci hanno permesso di datare con precisione il periodo in cui quest’ancora lavorava. Per quanto riguarda il materiale si tratta di piombo, un metallo molto caro ai romani, soprattutto per il suo peso e il suo costo, utilizzato principalmente tra il secondo secolo avanti Cristo e primo dopo. La forma, poi, è tipica di questo periodo”. Questo è quanto conferma  il referente di zona della Soprintendenza ai beni archeologici della Regione Calabria Gregorio Aversa a distanza di
cinque mesi dal suo ritrovamento e dal suo recupero da parte degli uomini dei diving center praiesi Dino sub e Deep inside. L’antica ancora ritrovata quest’estate sui fondali dell’isola Dino di Praia a Mare è oggi esposta presso l’Antiquarium nella Torre Cimalonga di Scalea in attesa della sua destinazione definitiva.“Più che creare una struttura per la sola ancora – precisa Gregorio Aversa – o esporla in un museo senza una contestualizzazione, sarebbe importante creare un luogo in cui custodire i tesori del mare, spiegando l’importanza del Tirreno nell’antichità e, nello specifico, per la cultura romana”.

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