La pessima abitudine di nascondere i conti, per far credere che tutto va bene (un vizio tuttavia comune ad ogni livello di governo e colore politico) è stata spazzata via dal Decreto Legge n.174/2012 [ ..... ]. Dal prossimo anno l’occultamento della verità nei bilanci pubblici, con trucchetti escogitati per rispettare (fintamente) la regola del pareggio di bilancio, sarà molto più difficile. Sia perché i responsabili di dissesti amministrativi saranno interdetti e non candidabili per dieci anni, a qualsiasi livello, dal Comune al Parlamento, sia perché i controlli preventivi della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti (art.148) aumenteranno le responsabilità di chi assume decisioni.
La stretta sui bilanci ed il controllo che su di essi verrà esercitato agirà
simultaneamente sui rappresentanti politici e sui funzionari. Il decreto 174 , modificando l’articolo 49 del decreto legislativo 267/2000, ha infatti rafforzato il valore consultivo del parere espresso dai dirigenti o dai responsabili di servizio sugli atti deliberativi. Questi, che già ai sensi del comma 3 dell’articolo 49 del Testo unico degli enti locali «rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi», hanno il dovere di rilevare ogni aspetto di irregolarità che possa ledere la corretta esplicazione del potere amministrativo.
Ogni amministratore, per il bene della propria comunità, dovrà farsene una ragione: i prossimi bilanci dovranno contenere stime con un alto grado di attendibilità. Accanimenti terapeutici per tenere in vita le amministrazioni, le inevitabili autoassoluzioni, o la ricerca dei colpevoli di un passato lontano, non li allontaneranno dal disastro e dalle responsabilità. In un momento di grave emergenza sociale, continuare a gonfiare i residui attivi, cioè i crediti (ben sapendo che molti di essi sono fasulli perché non esigibili) o nascondere i residui passivi, cioè i debiti (rimandandoli all’anno successivo) non farà altro che prolungare un’agonia amministrativa chei cittadini non possono più sostenere”.
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