giovedì 14 novembre 2013

Arieta, «evitare la privatizzazione delle spiagge»

Privatizzare le porzioni di spiaggia occupate dagli stabilimenti, allungare la durata delle concessioni, con rincaro del canone, è una vecchia proposta del senatore D'Ali' promotore delle modifiche alla legge di stabilità' per conto di Forza Italia. Una proposta ciclicamente messa in campo da chi non ha idee e che vuol mettere le mani su Acqua, Parchi. Salute, strade, ecc. tutti "Beni Comuni" la cui disponibilità' non può' avere un prezzo. Intoccabili per una società' che si vuol chiamare civile. Su questo tema si è' espresso in una nota Maurizio Arieta, ex vicesindaco di
Praia a Mare. «La nuova proposta ha già scatenato un putiferio politico. L’opinione pubblica dovrebbe vigilare affinché la privatizzazione delle spiagge non avvenga, né adesso, né mai. Le conseguenze disastrose vanno evitate con la prevenzione, potrebbe essere poi vano ogni tentativo rivolto al salvataggio della situazione. Già nel 2005 e nel 2011 si provò a fissare in 100 anni la durata delle concessioni. In pratica, un “per sempre”. Nel 2006 venne suggerita una durata più contenuta, 25 anni. Ma nessuna delle due proposte è mai passata. Fino alla bacchettata dell’Europa, con la direttiva Bolkestein e l’obbligo di mettere a gara tutti servizi pubblici derivanti dalle concessioni dello stato. Il governo Monti è riuscito ad evitare l’infrazione, prolungando di 5 anni, fino al 2020, il tempo di fare le gare. Detto problema richiede una grande serietà e ci riguarda anche molto da vicino, dal momento che sul nostro territorio sono presenti numerosi stabilimenti balneari». La proposta è uno dei tremila emendamenti alla legge di Stabilità depositata in Senato.che politici a caccia di futuri voti hanno riempito delle solite prebende per i loro, presunti, sostenitori.

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