la amministrazione comunale "muovendo dalla comprensione e dalla necessità di tutelare questa forma di turismo" che rappresenta "una buona opportunità di occupazione giovanile (sic!), non può non riconoscere che il fenomeno, per alcune ricadute soprattutto sulla quiete pubblica, ha necessità di essere corretto e controllato nel rispetto dei tanti residenti e turisti che hanno posto in maniera pregnante il problema”, “individuando la necessità che il livello fotometrico risponda ad un piano di zonizzazione acustica da definire tra l’ufficio urbanistico e l’Arpacal, oltre che di stabilire l’inderogabile limite orario per la cessazione di ogni tipo di attività musicale”. “Per ciò che riguarda i problemi relativi alle code di chiusura (schiamazzi, abbandono di bottiglie di vetro) si è ipotizzato un diretto intervento dei gestori che potrebbero provvedere tramite vigilantes .. che il Comune potrebbe attuare con lo strumento delle agevolazioni tributarie”.
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