venerdì 10 maggio 2013

Sotto accusa la gestione dei depuratori del Tirreno cosentino

Sotto accusa la gestione Smeco con la ipotesi di frode nella esecuzione di contratti per la gestione degli impianti di depurazione. Quarantotto le parti offese e parti civili. Tra le accuse anche il possibile sversamento, secondo la Guardia Costiera, di reflui fognari non depurati, nel luglio 2011, nella zona di Tortora e o, in un caso,, lo uso abnorme di cloro determinando “nello scarico finale dei depuratori una concentrazione di cloro superiore, di oltre 500 volte i limiti della tabella.” Il 23 maggio l'udienza preliminare. La Smeco gestiva gli impianti di depurazione di Belmonte Calabro, Cetraro, Santa Maria del Cedro, Verbicaro, Fuscaldo, Paola, Belvedere Marittimo, Sangineto, Santa Domenica Talao, Tortora,
Cleto, Aiello Calabro e Serra D'Aiello, San Pietro in Amantea. Fra le parti offese e Parti civili i comuni interessati; il ministero dell'Ambiente; i presidenti della Giunta calabrese e della Provincia di Cosenza; i parchi marini della Riviera dei Cedri e degli Scogli di Isca; numerosi cittadini, molti dei quali residenti fra Tortora e Praia a Mare; il Wwf Italia; Legambiente Calabria e l'Anpana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che vigliacchi,speriamo arrestino i responsabili e i direttori dei lavori,hanno danneggiato l'ambiente e il turismo della Calabria.

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